martedì 30 agosto 2011

ecco dove vanno a finire i nostri soldi

Questo post è un po' lunghino,ma vale la pena darci una sbirciatina,per capire in che mani siamo.

tratto da Attilio Foliero

Pensioni e privilegi

da Nunzio Miccoli
Fonte: http://www.viruslibertario.it/Economia.htm#PENSIONI%20E%20PRIVILEGI


In Italia si chiede di allungare la vita lavorativa, anche esibendo false statistiche sull’allungamento della vita, perché l’Inps è ancora attiva, ma da parte di economisti, professori e politici non si chiede di eliminare le pensioni privilegiate; il pensionato più ricco d’Italia prende 90.000 euro nette di pensione il mese, un ex deputato prende la pensione dopo essere stato in parlamento solo un giorno, un ex presidente del consiglio, dopo aver tagliato le pensioni altrui, prende 31.000 euro al mese di pensione, un ex presidente della repubblica prende una pensione netta di 4.766 come ex magistrato, pur avendo svolto quest’attività solo per tre anni; ci sono le baby pensioni, le doppie pensioni, le triple pensioni e le pensioni ai mafiosi che gli americani non corrispondono.

Un dirigente delle Banca d’Italia è andato in  pensione a 44 anni con 18.000 euro netti il mese, un dirigente dello Stato è andato in pensione nel 2009, a 47 anni, e prende 6.000 euro il mese e ora, poiché ha ancora voglia di lavorare, fa l’assessore; un pensionato commesso del senato prende 8000 euro nette di pensione il mese. C’è la bidella pensionata a 29 anni, l’automobilista che prende la pensione per ciechi, ci sono le pensioni per i falsi braccianti agricoli, le false pensioni d’invalidità e le pensioni riscosse dai figli per genitori defunti.
 
Lo stato ha lasciato intatti i vitalizi, le liquidazioni e le pensioni dei parlamentari e, dopo le ultime riforme delle pensioni, tanti sono riusciti a mantenere i privilegi; i sindacati e gli interessati privilegiati hanno sempre affermato, confortati da alcune sentenze, che i diritti acquisiti non si toccano, ma questi privilegi, che intaccano il principio di eguaglianza, di cui all’art. tre della costituzione, andrebbero invece toccati.
Si approvano leggine che autorizzano superburocrati a intascare pensioni di euro 1.369 il giorno, in Sicilia si va ancora in pensione a 45 anni, però i pensionati al minimo sono stati costretti a restituire all’Inps i soldi ricevuti per sbaglio; le leggi sbagliate vanno cambiate, l’Italia non è uno stato di diritto, c’è chi non riesce ad avere una risposta dalla previdenza, perché non ha santi in paradiso, e chi incassa celermente la pensione a 29 anni.
 
Oggi in Italia sono erogate 23,8 milioni di pensioni, l’importo medio è di 1.129 euro il mese, però, quando gli esperti invitano a tagliare le pensioni, si dimenticano sempre delle pensioni privilegiate. Mauro Sentinelli, ex direttore generale Tim, incassa una pensione mensile di 90.000 euro, Felice Crosta, ex dirigente della regione Sicilia, 41.600 euro il mese, diritto riconosciuto dalla Corte dei Conti.
Nel 1956 Antonio Segni aveva concesso la pensione di anzianità agli uomini con 25 anni di anzianità e alle donne con 20; nel 1965 Aldo Moro estese la pensione di anzianità anche al settore privato, ma chiese 35 anni di contributi, in compenso, concesse il passaggio dal sistema misto contributivo a quello retributivo. Nel 1973 il governo di Mariano Rumor concesse alle donne la pensione di anzianità con soli 14,5 anni di servizio (le donne si dicono sempre discriminate), perciò, grazie alla ricongiunzione dei contributi, una bidella andò in pensione a 29 anni.
 
Nel 1992 ci fu la stretta, Giuliano Amato, con la sua riforma delle pensioni, tagliò le pensioni di anzianità, però lui personalmente dall’1.1.1998 incassa una pensione Inpdap di 12.518 euro il mese, come professore universitario, la pensione di parlamentare di 9.363 euro e ha altri incarichi privati, in tutto 30.000 euro il mese. Prima di andare in pensione, aveva anche fatto votare la cumulabilità dell’indennità di ministro con altri trattamenti pensionistici.
Nel 1995 anche Lamberto Dini fece la sua riforma delle pensioni, introdusse il sistema contributivo al posto di quello retributivo e impose il divieto di cumulo per quelli che andavano in pensione dopo di lui; oggi riceve due pensioni private, una come statale e una come senatore, in tutto 40.000 euro netti il mese. Nel 2009 l’età pensionabile è stata agganciata alla speranza di vita, stimata in circa 64 anni nel 2015 e 69 nel 2050, solo gli indovini possono fare queste stime.
 
Bisogna dire però che oggi, per ovviare agli abusi del passato, si fanno anche statistiche e previsioni false, poiché i contributi lavorativi non sono abbassati, si vuole rendere l’Inps, oggi ancora attiva, malgrado gli allarmismi, impresa economica produttrice di reddito. A causa d’inquinamenti, cattiva alimentazione e farmaci, non si sa quando si vivrà in futuro, 50 anni fa la durata della vita media era statisticamente inferiore perché c’era la mortalità infantile e c’erano i morti in guerra, due categorie che non influivano sui conti dell’Inps, il dato falsato è servito a professori ed economisti per pretendere l’allungamento dell’età per la pensione, ignorando che quando si allunga l’età lavorativa, si blocca il turnover e, poiché l’occupazione non aumenta, i giovani hanno ancora più difficoltà a trovare lavoro.
Luca Boneschi è stato parlamentare per un giorno e dall’età di 44 anni prende la pensione di 7.773 euro netti, la stessa cosa vale per i radicali Piero Craveri e Angela Pezzana, che erano stati parlamentari per una settimana; Pannella aveva inventato il deputato a tempo, uno lasciava e subentrava un altro. Nel 1997 Oscar Luigi Scalfaro si diceva contro le pensioni d’oro, però cumula la pensione da magistrato, pari 4.766 netti al mese, avendo fatto il magistrato solo tre anni, con l’indennità di senatore, pari a 15.000 euro netti il mese; ha ottenuto la pensione da ex magistrato con i contributi figurativi versati dallo stato.
 
Carlo Azeglio Ciampi, assieme a Romano Prodi, ci traghettò a Maastricht con una manovra economica dolorosissima, riceve l’appannaggio di senatore a vita, una pensione della Banca d’Italia e una dell’Inps, nel 2009 ha dichiarato 687.626 euro come redditi da lavoro dipendente. Andreotti incassa due pensioni, però non risulta che abbia svolto un altro lavoro, Armando Cossutta incassa la pensione Inps, i contributi sono stati versati dallo stato con la legge Mosca, di cui hanno beneficiato sindacalisti e comunisti.
Luciano Violante riceve due pensioni, come ex parlamentare e come ex magistrato, in tutto 16.680 euro il mese, Romano Prodi prende tre pensioni, come ex presidente della commissione europea, come ex parlamentare e come ex professore universitario. L’economista Mario Baldassarre riceve tre pensioni, una parlamentare, una universitaria e la terza di reversibilità della moglie; dal 1994 Duilio Poggiolini, ex direttore generale della sanità, prende la pensione da dirigente ministeriale, più la pensione da professore universitario.
Il comunista Giovanni Russo Spena prende due pensioni, una parlamentare e una universitaria, pari a quasi 8000 euro netti il mese; Publio Fiore, parlamentare DC, ferito nel 1977 dalle brigate rosse e perciò esentato dalle tasse come vittima del terrorismo, prende la pensione Inpdap e la pensione da parlamentare, in tutto oltre 22.000 euro netti il mese. Silvestre Liotta, della DC, prende la pensione da parlamentare e quella da ex segretario dell’Assemblea regionale siciliana, in tutto, oltre 14.500 euro il mese, più due stipendi per altri incarichi, perché si sente ancora giovane.
 
L’ex sindacalista Sergio D’Antoni, del PD, favorevole al rigore sulle pensioni, ha approvato la riforma che sostiene il principio contributivo, prende la pensione da ex professore universitario, pari a 5.233 euro netti il mese, ma non si sa quando abbia fatto il professore universitario; Carlo Vizzini è entrato in parlamento a 29 anni e prende l’assegno Inpdap come ex professore universitario. Vincenzo Scotti ha una pensione di dirigente industriale e una per aver fatto il sottosegretario senza essere parlamentare, però non si sa quando abbia fatto il dirigente industriale, i suoi contributi figurativi li ha versati lo stato; Clemente Mastella unisce l’indennità di Bruxelles con la pensione di giornalista.
I politici non sono uguali agli altri cittadini, oggi solo loro hanno diritto a cumulare le pensioni, in fondo, le leggi le fanno loro, perciò Franco Marini ha beneficiato della legge Mosca ed ha l’indennità parlamentare e la pensione Inps di 2.500 euro netti il mese. Toni Negri, di Autonomia Operaia, essendo stato 64 giorni deputato, incassa una pensione mensile di 3.108 euro; entrò in parlamento nel 1983, candidato dai radicali per farlo uscire dal carcere, dove era rinchiuso dal 1.979; dopo i 64 giorni da parlamentare, fuggì a Parigi.
 
Cicciolina, ex pornostar ed ex deputato radicale, prenderà la pensione il 12.11.2011, Irene Pivetti, della Lega Nord, ex presidente della Camera, andrà, in pensione nel 2013 con 6.203 euro netti, più auto con autista; Alberto Asol Rosa, fu parlamentare per 519 giorni, dal 1979 al 1980, e prende 3.108 euro il mese di pensione, così come Rossana Rossanda, deputato per cinque anni, Gino Paoli, Fulco Pratesi, Enzo Bettiza e Claudio Magris. Prendono quasi 9.500 euro di pensione il mese Ciriaco de Mita, Paolo Pomicino, Sergio Mattarella, Vincenzo Visco, Gerardo Bianco, Alfredo Biondi, Valerio Zanone, Antonio Del Pennino, Gavino Angius e Francesco D’Onofrio.
 
La figlia di Armando Cossutta, Maura, prende 4.725 euro il mese di pensione, per aver fatto per 5 anni il deputato; i parlamentari, quando cessano il mandato, prendono anche la liquidazione, in media 300.000 euro, il vitalizio dei parlamentari non è proporzionato ai contributi versati. Prendono la pensione di palazzo Madama, Luciano Benetton (3.108 euro), Francesco Merloni (9.947 euro) e Susanna Agnelli (8.455 euro). Paolo Prodi, fratello di Romano, prende la pensione dopo 4 mesi da deputato.
Sono pensionati parlamentari il giornalista Eugenio Scalfari (3.108 euro), Vittorio Cecchi Gori (3.108 euro), Franco De Benedetti (6.590 euro), Giuseppe Zamberletti (9.947 euro), Nerio Nesi (4.725 euro), Franco Bassanini (9.947 euro); anche i parlamentari condannati penalmente prendono la pensione, Giancarlo Cito riceve la pensione, nonostante la condanna per associazione esterna alla mafia.
Giuseppe Gambale ottenne la pensione nel 2006, quando aveva 42 anni (8.455 euro il mese), è  pensionato ex parlamentare Vittorio Sgarbi (8.455 euro netti). Dal 1997 però la pensione dei parlamentari scatta a 65 anni, ridotti di un anno per ogni mandato, la riforma decorre dagli eletti nel 2001. Con 20 anni di contributi si può andare in pensione a qualsiasi età; però dal 2007 non si matura la pensione se non si sono fatti almeno 5 anni di mandato, agli altri italiani sono richiesti 40 anni.
 
Camera e Senato spendono per le pensioni 219 milioni l’anno e ne incassano 15 di contributi, i parlamentari viaggiano gratis anche a fine mandato, i presidenti delle camere hanno macchina con autista, le vedove dei parlamentari hanno diritto alla pensione di reversibilità. Nel settore telefonico, Mauro Sentinelli prende 90.000 euro di pensione il mese, Vito Gamberale 44.000, i pensionati del comparto telefonico hanno notevoli privilegi.
Giovanni Consorte, presidente di Unipol, prende dall’Inps 28.593 euro il mese, Ivano Sacchetti, pure Unipol, 28.560 euro il mese; Lino Benassi, della Banca Commerciale, prende 15.537 euro al mese dall’inps e ha incarichi in 12 società. Cesare Geronzi, presidente di Banca Roma-Mediobanca-Generali, dal 1996 ha una pensione Inps di 22.237 euro, l’ultimo anno di lavoro prese uno stipendio di 3.650.000 di euro e un premio di carriera di 20 milioni; appena andato in pensione a 61 anni, la prima dichiarazione che fece fu: “Bisogna alzare l’età della pensione!”.
In Banca d’Italia c’è chi è andato in pensione a 44 anni, con 18.000 euro mensili, come il professore Stefano Masera che poi passò a Imi, San Paolo, Ferrovie, Fideuram; da ricordare che la Banca d’Italia censura sempre gli sprechi previdenziali a favore dei comuni lavoratori; fino al 1997 in Banca d’Italia si poteva andare in pensione con 20 anni di servizio e a qualsiasi età; con la clausola d’oro, la pensione era agganciata allo stipendio del pari grado in servizio.
Alcuni pensionati della Banca d’Italia non hanno lavorato così tanto come da quando sono in pensione, Mauro Sarcinelli riscuote la pensione mensile da quando aveva 48 anni, oggi è pari a 15.000 euro mensili, quella di Lamberto Dini è di 18.000 euro, quella di Azeglio Ciampi di 30.000 euro. Mario Draghi riceve una pensione Inpdap, assieme ad una retribuzione nettamente superiore a quella dei suoi colleghi europei. Oggi in Banca d’Italia i 20 anni e i 44 sono aboliti, però, per la pensione anticipata, si regalano sei anni e la pensione inps è integrata dalla Banca d’Italia.
 
Il poliziotto Achille Serra, tra pensione e indennità parlamentare, prende 25.000 euro netti il mese; nel 1997 Andrea Monorchio, ragioniere generale dello Stato, tuonava contro le pensioni di anzianità, a 63 anni è andato in pensione con 10.853 euro netti, però, poiché si sentiva giovane, ha ricevuto altri incarichi presso Eni, Telespazio, ecc. Marco Staderini, da presidente dell’Inpdap affermava che nessuno doveva andare in  pensione prima di 60 anni e se ne andò a 57; Antonio Maccanico, ex segretario del Quirinale e della Camera, ha una pensione mensile di 40.000 euro.
Nelle forze armate il sistema contributivo è stato applicato con 12 anni di ritardo, perché anche i militari sono disuguali, cioè dal 2.007, però l’ex direttore del Sismi, Sergio Siracusa, prende quasi 16.000 euro netti il mese. Da notare che il lavoro svolto da tanti  pensionati privilegiati o meno toglie anche altre occasioni di lavoro ai disoccupati, questo fatto e il blocco del turnover aumenta la disoccupazione che in Italia, grazie alla statistiche false, risulta mimore perché, in mancanza di provvidenze pubbliche, non ci si iscrive nelle liste di disoccupazione .
Elio Catania. direttore generale e presidente dell’ATM di Milano, aveva uno stipendio di oltre 20.000 euro il mese, più la pensione Inps di 12.276 euro il mese; nel 2007 il dirigente di Alitalia, azienda in dissesto, Raffaele Lotito è andato in pensione all’età di 57 anni, con euro 15.158 netti, mentre Fulvio De Masi è andato in pensione con euro 11.157. Luciano Moggi, campione del calciomercato, prende dall’Inps una pensione di 11.814 euro il mese, Maurizio Romiti, figlio di Cesare, incassa una pensione di 16.513 euro il mese e ha incarichi in 17 società diverse.
L’ex presidente delle Assicurazioni Generali, il francese Antoine Bernheim, nel 2010 è andato in pensione, con 125.000 euro il mese. I giudici costituzionali prendono una pensione mensile di 20.000 euro lordi, tutti hanno diritto a un’auto con autista a vita; lo stipendio è di 15.600 euro netti il mese, la loro liquidazione è da record, il presidente Zegreblsky ha preso 635.000 euro netti.
Il giudice Mario Sossi riceve dallo stato una pensione di euro 13.216 netti il mese e gode dell’esenzione fiscale che spetta alle vittime del terrorismo; incassa la stessa pensione il procuratore di Milano, Francesco Saverio Borrelli, invece Luciano Infelisi prende 5.536 euro netti; nel 2002 l’assegno mensile medio dei giudici era di 6000 euro. In giudici italiani arrivano al vertice della carriera più facilmente e celermente dei colleghi europei, hanno lo scatto economico automatico e, per la carriera, il CSM promuove tutti, perciò arrivano tutti a giudice di cassazione; i giudici di cassazione hanno gli stipendi più alti dei colleghi europei, 122.279 euro l’anno nel 2006.
 
I giudici amministrativi e contabili hanno carriera ancora più veloce e stipendi maggiori. Oscar Luigi Scalfaro incassa una pensione di 4.766 euro al mese come ex giudice, mestiere da lui svolto per soli tre anni, Antonio di Pietro ha una pensione da magistrato, ha lasciato l’incarico nel 1995, quando aveva 44 anni, cumulando la pensione con il ricco stipendio di parlamentare.
Un commesso del parlamento è andato in pensione a 52 anni con 8000 euro mensili, i dipendenti del Parlamento incassano stipendi d’oro, vanno in  pensione giovani con il sistema retributivo, come prima della riforma Dini, purché assunti prima del 2007; una norma capziosa, chi va in pensione adesso è facile che sia stato assunto prima del 2007. Gli ex dipendenti del Senato prendono una pensione media di 133.000 euro l’anno; nel 2010 Palazzo Madama ha speso in pensioni ai dipendenti 92,6 milioni di euro e la Camera 191 milioni.
L’Europa non è più morigerata, però anche essa pretende sacrifici pensionistici dai comuni lavoratori, nel 2009 ha speso 1.130 milioni di euro per le pensioni agli euroburocrati, anch’essa concede 1500 euro mensili per i portaborse dei deputati e spende 3 milioni di euro l’anno per i rinfreschi del parlamento; concede agli ex commissari 11.000 euro al mese per tre anni, poi questi vanno a lavorare per le industrie che dovevano controllare.
L’Europa ha 44.000 dipendenti, con stipendi netti da 6.000 a 16.000 euro, con tasse ridotte al minimo e indennità esentasse, perciò spesso lo stipendio netto supera quello lordo, l’Europa paga l’indennità di espatrio a chi lavora a Bruxelles da dieci anni; l’Europa chiede rigore a tutti, ma concede di andare in pensione a 63 anni, dopo dieci anni di lavoro e con il 70% dell’ultima retribuzione; le pensioni vanno da 3.500 euro a 12.000, la pensione media è di euro 5.844 netti.
 
Nel 1983 in Italia una bidella andò in pensione a 32 anni, aveva chiesto il ricongiungimento dei contributi versati nel settore artigianale, oggi riceve 835 euro il mese. La moglie di Umberto Bossi è una maestra, riceve la pensione Inpdap dall’età di 39 anni, 766 euro il mese; Cesare Romiti è andato in pensione nel 1977 a 54 anni, con 2.500 euro netti al mese più 101 milioni di euro di liquidazione dalla FIAT (probabilmente aveva dei segreti da portarsi nella gtomba). Carlo De Benedetti prende una pensione di 5.000 euro netti il mese; il banchiere Domenico Gallo prende la pensione da quando aveva 45 anni, oggi ha incarichi in 9 società, ha la pensione di 4.500 euro mensili più un altro vitalizio mensile di 13.500 euro.
Adriano Celentano prende la pensione da quando aveva 50 anni, Raffaella Carrà e Sophia Loren sono pensionate dall’età di 53 anni. Ora però in Italia le baby pensioni sono state abolite, ma non in Sicilia, dove nel 2010 un dipendente della Regione è andato in pensione a 45 anni; nella Regione gli uomini possono andare in pensione con 25 anni e le donne con 20, purché abbiano un anziano da accudire.
Perciò dal 2003 al 2010 sono andati in pensione 1.000 baby pensionati, età media 53 anni, l’assegno della pensione è uguale o superiore all’ultimo stipendio, anche perché non si pagano i contributi. Questi personaggi sono trattati così bene perché il sistema, cioè il governo occulto, deve molto a loro, potrebbero ricattare perchè hanno messo tante firme che non andavano messe e hanno avallato procedure scorrette e illegali.
Un dirigente bancario, messo a riposo per incapacità, ha dichiarato sconsolato: “Perché mi hanno fatto questo, io ho fatto sepre quello che mi hanno ordinato!”, aveva ragione, si assumeva responsabilità di decisioni di chi voleva restare anonimo, ed era diventato il capro espiatorio per chi chiede giustizia. Però la giustizia è stata tante volte cieca, sorda e assente o si è mossa su sollecitazione di partiti.
Il segretario generale della Regione, Carmelo Russo, è andato in pensione a 47 anni con 6.462 euro netti il mese, per fare l’assessore con un’indennità di oltre 10.000 euro netti il mese, senza decurtazioni con il cumulo, la quale è prevista solo per chi prende la pensione minima (evviva l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge – art. 3 della costituzione). Carmelo Russo era andato in pensione per assistere il padre, anche in Calabria esistono questi baby pensionati della Regione e generalmente vanno ad assumere altri incarichi per la stessa amministrazione regionale.
 
Si corrispondono baby pensioni anche in Campania, Sardegna, Lombardia, Lazio, sono migliaia i beneficiari e hanno circa 50 anni, ma sono andati in pensione dipendenti anche con meno di 50 anni, ne hanno beneficiato anche dipendenti delle provincie di Trento e di Bolzano. Il commercialista romano Leonardo Quagliata ha incarichi in 22 società, però nel 2006 si è fatta riconoscere la pensione retroattiva di euro 1.196 al mese dal 1977, da quando aveva 24 anni, per essersi infortunato da militare. I grandi personaggi trovano sempre comprensione da Inps, Inpdap, Corte dei Conti, Consiglio di Stato e commissioni militari, 
L’inquisito Sandro Frisullo, vicepresidente della regione Puglia, prende dall’età di 55 anni una pensione di 7.000 euro netti il mese. In Puglia i consiglieri regionali godono di pensioni più alte degli altri cittadini, come i parlamentari, anche loro si fanno le leggi a loro favore, con 5 anni di mandato oprendono il 40% dello stipendio, che è di 11.000 lorde, se gli anni sono di più, la pensione aumenta; Frisullo, sottoposto a misure cautelari, ha continuato a percepire lo stipendio di consigliere regionale. A parlamento, consiglio regionale, provinciale e comunale dovrebbe essere impedito di fissare le indennità dei loro membri, che spesso non sono morigerati.
La Sicilia ha riconosciuto il diritto alla pensione anche a 13 ex consiglieri regionali eletti in Parlamento, la cosa non è prevista in nessun altro paese del mondo, però, fino a poco fa, si poteva essere contemporaneamente parlamentari italiani ed europei, l’esempio viene sempre dall’alto; Totò Cuffaro, condannato per favoreggiamento alla mafia, ha preso il vitalizio come ex senatore ed ex presidente della Regione. Tra 13 c’è anche Leoluca Orlando e il finiano Fabio Granata, che prende 5.000 euro di pensione regionale, lo stipendio di parlamentare ed è vicepresidente di un Ente regionale, in tutto oltre 20.000 euro netti il mese.
I consiglieri regionali siciliani che hanno cominciato la carriera politica prima del 2000 e hanno una sola legislatura vanno in pensione a 60 anni, con due legislature vanno a 55, con tre a 50, l’assegno è cumulabile con quello parlamentare. Dal 2011 le doppie indennità sono state sospese, ma ci sono i ricorsi; gli ex onorevoli siciliani hanno diritto anche a un contributo di 5.000 euro per i funerali.
In base ad una legge del 1962, la regione Sicilia assume dipendenti a carrettate e concede ai dirigenti di andare in pensione con le stesse prebende; dal 1986 vale però solo per quelli assunti dopo quella data; oggi in Italia i divieti di cumuli, i tetti e l’elevazione dell’età per la pensione sono applicati solo ai poveri cristi o agli assegni di reversibilità. Oggi i consiglieri regionali hanno la possibilità di andare ancora in pensione a 55 anni, con assegni che vanno da 4.500 a 7.000 euro mensili.
 
Pietro Marrazzo è in pensione dall’età di 52 anni, con 2.000 euro mensili, e ha anche lo stipendio della RAI, se fosse arrivato a 60 anni ne avrebbe presi di più; il 20.12.2010 l’Emilia Romagna ha tagliato le pensioni dei consiglieri, ma a partire dal 2015-2020. Sono i soliti diritti acquisiti, però ai comuni lavoratori assunti dalla scuola con un contratto e una legge, sono stati modificati tutti i diritti acquisiti in merito a calcolo della pensione ed età della pensione, la legge non è uguale per tutti.
Uno spezzino, ex dipendente dell’Inps, dal 1977 ha pensione d’invalidità e assegno di accompagnamento (1.200 euro) come cieco assoluto, però guida l’automobile, i falsi ciechi sono tanti, alcuni di loro sono cacciatori e altri istruttori di nuoto; a Palermo una sorda fa la centralinista, a Roma un paraplegico fa il maratoneta, ad Avellino un paralizzato ara i campi, a Bari un uomo senza mani guida il camion; sono stati trovati sordi nelle bande musicali, mentre malati di mente conducono aziende sane.
In un paese di poche migliaia di abitanti, vicino a Napoli, con l’aiuto di medici compiacenti, 400 malati di mente prendono l’assegno d’invalidità; per intascare la pensione d’invalidità, si fingono malattie incurabili; nel paese di Militello, di 1.200 persone, vicino a Palermo, ci sono 500 pensioni d’invalidità. Fino al 1983 per le pensioni d’invalidità erogate non era previsto nemmeno un controllo, spesso quelle false aiutavano precarie condizioni sociali perché in Italia manca una vera assistenza sociale.
Il ministro socialista De Michelis corse ai ripari e le pensioni d’invalidità scesero dai 4,5 milioni del 1989 agli 1,7 nel 2002, nel 2010 sono tornate a salire a 2,8 milioni, sarà l’effetto della crisi; comunque, a Napoli c’è una pensione d’invalidità ogni 41 cittadini, a Varese una ogni 117, i due terzi di questi sussidi sono erogati al sud, nel 2009 nel Trentino è stata erogata una sola pensione d’invalidità. Gioacchino Pennino, ex medico, prende dall’Enpam 18.000 euro al mese per invalidità nell’esercizio della professione sanitaria, chissà se an che lui aveva santi in paradiso.
 
Da un’indagine è risultato che un medico dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi rilasciava certificati in cambio di voti; è falsa una pensione d’invalidità su due, ora purtroppo la competenza per l’accertamento dell’invalidità è passata alle Regioni, mentre è l’Inps che paga le relative pensioni, fortuna che ci sono i lavoratori che pagano i contributi. Le pensioni false d’invalidità sono state pagate anche 6.000 euro, per pagare mediatori, medici e funzionari dell’Inps, della prefettura e dell’Asl; tra il 2003 e il 2006 un mediatore, con questo sistema, è riuscito a fare avere la pensione a 620 persone che non ne avevano diritto.
Nel 2010 risulta che il 75% dei militari in pensione ha il trattamento privilegiato per infermità o lesioni, manco ci fosse una guerra permanente; una legge del 1954 prevede che gli infermi possono andare in pensione con 15 anni di servizio e i tribunali militari assolvono regolarmente i truffatori e li mandano in pensione anticipata. Falsi braccianti hanno maturato la pensione agricola, recentemente ne sono stati beccati circa 250 il giorno, soprattutto in Puglia, Calabria, Campania, Sicilia; in un caso l’azienda era intestata a un barbone, anche la moglie di un notaio risultava bracciante agricolo.
Per avere un’indennità di disoccupazione pari al 40% dello stipendio, basta denunciare all’Inps 51 giornate lavorative l’anno per due anni, in caso di maternità c’è un bonus di 11 mesi; perciò in Calabria esistono 34.000 aziende agricole, contro le 9.000 della Lombardia. Nella provincia siciliana di Crotone l’Inps paga un numero d’indennità di disoccupazione agricola pari a quello di tutta la Toscana; l’operazione si fa con fittizie società agricole e qualche compiacenza negli uffici, in Sicilia esistono più braccianti nei paesi a forte radicamento mafioso, a Careri, su 2.443 abitanti, esistono 1.701 braccianti.
Sono almeno 30.000 i cari estinti che ogni mese ricevono la pensione, perciò gli ultracentenari alle statistiche risultano più di quelli che sono in realtà, alterando la media della durata della vita; nell’estate del 2010 venti studi legali di Roma, con 300 persone indagate, sono finiti sotto inchiesta per aver falsificato documenti utili a incamerare i vitalizi destinati agli italiani emigrati all’estero.
A Napoli il boss camorrista Luigi Cimmino incassava la pensione d’invalidità Inps, nel 2007 al carcere dell’Aquila ottenne il certificato d’infermo di mente e incapace di badare e se stesso e con quello ottenne la pensione; riscuotono la pensione sociale o d’invalidità Salvatore Di Gangi, Vito Vitale, Michele Greco, Francesco Madonia e Giuseppe Calò. Comunque, Totò Riina aveva fatto domanda per la pensione sociale, ma non ha fatto in tempo a prenderla, anche Renato Curcio, fondatore delle brigate rosse, aveva chiesto la pensione sociale, ma l’Inps, finalmente, l’ha rifiutata.
Si è scoperto che il vitalizio previsto per le vittime della camorra, pari a 1.033 euro il mese, è stato incassato anche dalla moglie di un boss; in America criminali e dipendenti infedeli dello stato non ricevono la pensione pubblica, invece in Italia ancora non esiste una legge che abroghi le pensioni per i mafiosi. L’Italia paga il vitalizio ai criminali iugoslavi responsabili del massacro delle foibe e della polizia etnica a danno d’italiani, fu Palmiro Togliatti che favorì l’erogazione di queste pensioni, tra loro sono Nerigo Gobbo, Ciro Raner, Franc Boro, Mario Toffanin e Guido Pasolini, ricevono quasi 300 euro mensili.
Donato Bilancio nel 1972 ebbe un infortunio sul lavoro e ricevette una pensione d’invalidità di 528 euro, poi si diede al crimine, non è stato possibile revocare la pensione perché erogata per causa di lavoro, in America è diverso. Senza santi in paradiso, conoscenze e favori, in Italia non si ottiene niente, le vittime del terrorismo o i loro familiari e infortunati non sempre hanno ricevuto una pensione, mafiosi, titini e terroristi spesso si, è sempre questione di agganci e di furbizia. La nostra classe politica, sempre polemica per le poltrone, non è ancora riuscita a correggere il sistema.
 Nunzio Miccoli   http://www.viruslibertario.it/;   numicco@tin.it.
 Fonte:
“Sanguisughe” di Mario Giordano – Mondadori Editore

sabato 27 agosto 2011

vestiti tossici

Attenzione a quello che mettiamo addosso.La pelle è il nostro secondo polmone e assorbe le sostanze con le quali viene a contatto.Quindi,quando andiamo ad acquistare qualcosa,cerchiamo di evitare di scegliere i capi di abbigliamento che non rispettano certi canoni.Non è detto che quello che costa di più sia migliore,infatti...

tratto da eco

Greenpeace denuncia i veleni nei vestiti delle grandi firme

 

Nuovo rapporto di Greenpeace, nell’ambito della campagna Detox, sull’uso di sostanze tossiche nella produzione di prodotti che acquistiamo e usiamo quotidianamente, questa volta si tratta di articoli di abbigliamento e scarpe sportive acquistate dall’associazione ambientalista in 18 paesi nel mondo (Italia compresa): 52 prodotti riconducibili a 14 marche sono risultati positivi ai nonilfenoli etossilati (NPE).
Le marche sono note e di larga diffusione: Abercrombie & Fitch, Adidas, Calvin Klein, Converse, G-Star Raw, H&M, Kappa, Lacoste, Li Ning, Nike, Puma, Ralph Lauren, Uniqlo e Youngor. I composti presenti nei vestiti di queste marche rilasciano nell’ambiente il pericoloso nonilfenolo, una sostanza tossica particolarmente persistente e capace di alterare la catena alimentare fino ad arrivare a l’uomo danneggiando il nostro sistema ormonale.

giovedì 25 agosto 2011

più rispetto per i cani

La campagna di sensibilizzazione e i sistemi di controllo hanno avuto un esito molto favorevole per quanto riguarda l'abbandono di cani.

tratto da greenme

Animali: l'abbandono dei cani per strada diminuisce del 20,6%

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abbandono_animali
Finalmente una buona notizia sul fronte dell'abbandono degli animali nel periodo estivo: i dati pubblicati dall'ADN Kronos parlano infatti di una diminuzione del 20,6% rispetto allo scorso anno, un trend positivo che conferma come gli italiani siano sempre più sensibili al problema e come probabilmente abbiano funzionato le campagne informative e i sistemi di controllo.
"Siamo contenti di come stanno andando le cose", afferma Lorenzo Croce, presidente di Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). "Per quanto riguarda i cani vaganti su strade ed autostrade italiane abbiamo un miglioramento di oltre il 20% che era quello che di fatto ci aspettavamo dopo il grande risultato dello scorso anno che aveva portato ad un recesso di oltre 30 punti percentuali sul 2009. Anche per quanto riguarda le entrate nei canili da noi monitorati si registra in questo mese di esodo una leggera diminuzione e questo dimostra come cambi il metodo di abbandono dei cani".
Tra il 23 luglio e il 22 agosto sono infatti arrivate alla centrale operativa di Aidaa "Io l'ho visto" 1.947 segnalazioni di cani abbandonati su strade ed autostrade italiane rispetto alle 2.451 dello stesso periodo del 2010. Nel solo ultimo fine settimana si è avuta una diminuzione nelle segnalazioni del ben 16,4% rispetto al 2010, mentre nei 100 canili monitorati le entrate dei cani sono state 3805, con una diminuzione del 4% rispetto allo scorso anno. Migliora la situazione delle segnalazioni per Basilicata e Puglia, mentre la maglia nera tocca purtroppo, ancora una volta, al sud, con Campania, Sicilia, Lazio e Abruzzo.
L'abbandono dei cani lungo le strade, dunque, diminuisce, ma le persone continuano a lasciare i propri animali domestici davanti ai canili, soluzione senza dubbio migliore e meno pericolosa per loro e per gli esseri umani, ma una tendenza che deve comunque far riflettere: perché possedere un animale per poi abbandonarlo durante il periodo estivo?
Sono ormai molte le strutture pet friendly, che ci permettono di portare con noi i nostri animali, e numerosissime le guide e i consigli stilati dalle associazioni di settore per organizzare al meglio una vacanza in loro compagnia. Ma per chi proprio non vuole portare i propri amici a quattro zampe con sè esistono diverse soluzioni, che vanno dalle pensioni per cani e gatti (ormai rintracciabili anche attraverso le agenzie di viaggio) ai rifugi gestiti da enti e associazioni.
Insomma, non ci sono più scuse per l'abbandono di cani e gatti in autostrada. Per chi di voi ancora dovesse partire, vi consigliamo di leggere la nostra mini guida per delle ottime vacanze "a sei zampe".

mercoledì 24 agosto 2011

lo stato della palestina è vicino


Questo è un momento molto importante per la pace nel mondo.Se nascerà lo stato palestinese,moltissime situazioni di forte tensione si scioglieranno come burro al sole.Facciamo sentire fortemente la nostra presenza,se non lo hai ancora fatto aderisci alla petizione di avaaz per raggiungere 1.000.000 di firme.Fra 24 ore si riunirà di nuovo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU per decidere se la Palestina diventerà il 194° stato del mondo.Mi raccomando non mancare!!! Questo è il link per firmare e non dimenticarti di far girare!!!

martedì 23 agosto 2011

la conchiglia non sta nell'acqua pulita?

tratto da eco

Dopo la marea nera nel Mare del Nord la Shell nella bufera

 
La Shell è riuscita a chiudere la falla che stava riversando greggio nel Mare del Nord al largo della Scozia, ma la sua condotta non è piaciuta a nessuno. Una polemica si è innescata all’interno del governo scozzese con il ministro per l’ambiente Richard Lochhead che ha chiesto maggiore trasparenza nella gestione degli impianti di estrazione e degli incidenti stessi:
L’industria del petrolio e del gas è di vitale importanza e con tutte queste attività e infrastrutture nei nostri mari c’è sempre il rischio di un incidente. Non solo deve essere fatto ogni sforzo per minimizzare questi rischi, ma quando gli incidenti accadono la trasparenza deve essere il principio guida.
In questo contesto preoccupano un po’ tutte le estrazioni in mare aperto e ancora di più preoccupano quelle recentemente autorizzate proprio alla Shell in Alaska. La scelta dell’amministrazione Obama non era piaciuta agli ambientalisti, ancora meno piace ora che la compagnia ha mostrato di avere limiti nella sicurezza e limiti nella gestione degli incidenti di cui è protagonista. Così Frances Beinecke sul New York Times ribadisce l’appello per impedire che si avviino operazioni nell’Artico:
Immaginate il pericolo e la difficoltà di cercare di far fronte ad una debacle simile al largo della costa nord dell’Alaska, dove le acque sono solidificate in ghiacci per otto mesi all’anno, le tempeste alzano una nebbia impenetrabile e onde alte fino a 20 metri e la temperatura, combinata con il vento freddo, si percepisce intorno ai 10 gradi sotto lo zero dalla fine di settembre. […]Prima di andare alla fine del mondo a caccia di petrolio abbiamo bisogno di conoscenze più approfondite e di una tecnologia migliore per prevenire perdite e per ripulire dopo un incidente.
Come dargli torto?

lunedì 22 agosto 2011

Gaetano Ferrieri contro il disinteresse generale

prelevato da Cavaliere oscuro

Sosteniamo Gaetano Ferrieri

Sono 80 giorni che Gaetano Ferrieri ,attua lo sciopero della fame;per protestare contro i privilegi della casta.Ogni mattino il suo presidio è in piazza Montecitorio a Roma,vive nell'indifferenza dei mass media tradizionali;mentre lui lotta per tutti . Rinnovo ancora una volta l'invito per  sostenerlo, in questa giusta causa. Vi lascio alcuni link utili e facciamo girare questa notizia: Blog a sostegno di Gaetano:http://www.presidiomontecitorio.it/ Pagina Facebook:PRESIDIO AD OLTRANZA DAVANTI A PALAZZO MONTECITORIO Canale YouTube:Il canale di presidiomontecitorio Video credit  caricato su YouTube

mercoledì 17 agosto 2011

salviamo l'Amazzonia





PER FIRMARE LA PETIZIONE ,CLICCA QUI



L'Amazzonia è in serio pericolo: il Brasile sta per cancellare le leggi che tutelano le foreste. Se non agiremo immediatamente la gran parte del polmone verde del nostro pianeta potrebbe essere distrutta.

Questa minaccia all'Amazzonia ha scatenato un'indignazione diffusa e manifestazioni in tutto il paese. Nel tentativo di soffocare le proteste teppisti armati, probabilmente commissionati dai taglialegna, hanno ucciso alcuni ambientalisti. Ma il movimento di protesta non si è fermato: fra 3 giorni le coraggiose popolazioni indigene guideranno enormi cortei in tutto il Brasile per chiedere di agire immediatamente e fonti interne dicono che la Presidente Dilma sta considerando di apporre il suo veto ai cambiamenti.

Il 79% dei brasiliani è in favore di un veto contro la modifica delle leggi sulle foreste, e la pressione all'interno del paese sta convincendo parte dell'amministrazione di Dilma a sostenere il veto. Ma occorre un appello globale in solidarietà con il popolo brasiliano per convincere veramente Dilma a prendere questa decisione. La nostra petizione globale sarà rappresentata su dei cartelloni alla testa dei cortei in difesa dell'Amazzonia. Raggiungiamo 1 milione di firme per SALVARE L'AMAZZONIA! Firma la petizione urgente e inoltrala a tutti.

venerdì 5 agosto 2011

cane in vacanza

Chi ha un cane, deve rinunciare alla vacanza estiva?Ma chi l'ha detto.Ci sono molte spiagge e alberghi che possono ospitare i nostri  fedeli amici.E' giusto che facciano le ferie anche loro.
tratto da ecoo
Le spiagge per cani 2011 sono molto in voga tra gli amanti degli animali, anche perché rappresentano una valida incentivazione ad evitare l’abbandono degli animali in prossimità delle ferie da parte di chi preferisce non rinunciare alle vacanze piuttosto che pensare a proteggere i propri amici a quattro zampe. In questo senso possiamo senza dubbio affermare che le spiagge per i cani svolgono un’importante opera di sensibilizzazione alla tutela degli animali, dimostrando come sia possibile coniugare divertimento estivo fuori casa, al mare e amore per gli animali.


Le spiagge per cani: ecco quali sono in Italia
spiagge cani italia
Gli animali e le vacanze: come gestire tutto? Non è facile, ma ci si può riuscire. Le vacanze d’estate portano all’abbandono degli animali, contro il quale si è deciso di dare il via a “Io l’ho visto”. Vediamo regione per regione quali sono le spiagge per cani in Italia. È comunque da ricordare che ultimamente in vari luoghi del nostro Paese stanno nascendo sempre di più dei lidi attrezzati proprio per i nostri fedeli amici, quindi, oltre a quelle segnalate, potrebbero esserci altre località deputate all’accoglienza al mare dei cani, che magari si sono attivate proprio da pochissimo tempo e che non sono ancora così note ai più. Tuttavia in tema di animali in vacanza ci si chiede come mai le strutture che li accolgono sono così poche.

Le spiagge per cani regione per regione
spiagge cani regione
L’Emilia Romagna propone Bagno 81 – Rimini; Bagno Celli – Rivabella di Rimini; Bagno Vela; Lido di Spina – Ferrara; Beach 33 – Rimini; Wanda – Cesenatico; Casalborsetti – Ravenna; Fido Beach – San Mauro Mare; Fido’s Beach – Villamarina; Lido di Classe -Ravenna. In Liguria possiamo rintracciare: Spiaggia Comunale di Pietra Ligure – Savona; Bagni Baia Verde – Ospedaletti; Bagni La Vedetta – Alassio; Bau Bau Village – Albisola Mare. In Sardegna c’è la spiaggia pet-friendly di Porto Palma – Caprera. La Toscana invece ci propone, tra le numerose località di mare: Bau Beach – Cecina; Calambrone – Pisa; Marina di Bibbona – Livorno; Perelli – Piombino; San Vincenzo – Livorno; Baratti – Piombino; Castiglione della Pescaia – Grosseto; Orbetello – Grosseto; Le Marze – Marina di Grosseto.

Le spiagge per cani all’estero
spiagge cani estero
Ecco anche alcuni esempi per ciò che riguarda le spiagge per cani all’estero, a cominciare dalla Spagna: Costa Brava – Girona – Spiaggia di Sant Pere Pescador, Spiaggia di Roses, Spiaggia di Castell, Spiaggia di La Gola; Tarifa – Costa del Sol – Andalusia. In Slovenia c’è la Spiaggia della Lanterna e in Croazia la spiaggia libera a Punat. Per quanto riguarda invece la Francia e la Grecia vale la pena ricordare che i cani sono ben accetti rispettivamente in Corsica e nell’isola di Corfù.

Come comportarsi nei confronti degli animali nelle spiagge per cani
spiagge cani comportamento
È importante trattare adeguatamente il nostro cane in spiaggia. Gli esperti chiariscono che non bisogna forzare l’animale ad entrare in acqua, ricordando che non tutti i cani amano fare il bagno. Inoltre va tenuto in considerazione che anche il cane può scottarsi sotto i raggi del sole, quindi è meglio utilizzare una crema solare soprattutto per la pancia e le orecchie. In ogni caso, prima di portare il nostro cane in spiaggia, è meglio consultare il veterinario, in modo particolare per i cani anziani, per quelli non in perfetta salute e per i cuccioli vaccinati da poco.

Se volete saperne di più sulle spiagge per cani, ecco che cos’altro dovreste leggere:

Spiagge per cani: riaperta la Bau Bau Beach a Santa Margherita Ligure
La spiaggia per cani conquista anche Peschiera del Garda
Animali al mare: guida alle spiagge italiane
In hotel con il cane: ecco cosa dovete sapere!

tocca sempre a noi della rete...

Visto che i mezzi di informazione non informano più,tocca a noi gente della rete,rendere pubblica questa notizia.Solidarizzo con Gaetano Ferrieri,per il suo sacrificio.Uniamoci a lui.Ringrazio la mia amica I am del blog "ESSERE NIENTE"per avermi informato.Il post è il suo.

Gaetano Ferriero da 60 giorni in sciopero della fame davanti a Montecitorio ci aspetta tutti

Ascoltate questa intervista fatta a Gaetano Ferrieri da RTL 105, l'unica emittente italiana che ha parlato di questo uomo  in sciopero della fame davanti a Montecitorio per  manifestare contro la classe politica bugiarda e corrotta. Vuole richiamare a Montecitorio tanti italiani per dimostrare a tutti che è ora di cambiare e che il debito contratto devono pagarlo  loro, non noi. Basta essere piegati a 90 gradi!
Questo è il link del blog di Gaetano http://presiodiomontecitorio.blogspot.com/,

Riporto  il commento scritto ieri da Yuki ad un mio articolo sugli Indignados spagnoli  e lo pubblico integralmente perché merita. La ringrazio per avermi  informata.  Pur abitando a Roma non ero a conoscenza di questo presidio...

Cara amica, forse già la conosci... ti segnalo l'iniziativa di Gaetano Ferrieri, in sciopero della fame da oltre 60 giorni davanti a Montecitorio:
http://presiodiomontecitorio.blogspot.com/
Di sé dice: non sono un eroe, ma un cittadino italiano stanco di subire lo sfacelo della classe politica piegato a novanta gradi.
Nessun media nazionale ha parlato di lui. Unica eccezione la trasmissione di Radio 105, Lo Zoo di 105, che pur essendo un programma demenziale ha dato spazio a Ferrieri in più di un'occasione attraverso interviste telefoniche:
http://www.youtube.com/watch?v=NsgcfsfHP6I
http://www.youtube.com/watch?v=Zxe6ucvi8mY
C'è anche una pagina facebook dedicata al presidio e, neanche a dirlo, ha molti meno contatti rispetto alla pagina "fake" di spider truman di cui "stranamente" i media hanno invece straparlato. 
http://www.facebook.com/pages/PRESIDIO-AD-OLTRANZA-DAVANTI-A-PALAZZO-MONTECITORIO/148229825250000?ref=ts
Un caro abbraccio e continuiamo a seminare!
Divulgate questa informazione, è importante.

giovedì 4 agosto 2011

cibo spazzatura

 

 

 

 

 

 

 

 

Oltre che a Reggio Emilia e Milano,anche a Ravenna vicino a Mirabilandia e stato aperto un altro punto di ristorazione della "Roadhouse Grill",del gruppo Cremonini.Per la brutta reputazione che aleggia attorno a questa ditta,invito tutti a non entrare nei seguenti locali:

Autogrill MOTO
bar e ristoranti CHEF EXPRESS (treni e aeroporti)
supermercati MARR (diffusi soprattutto in Romagna e Marche)
e a non consumare questi prodotti:
cane MONTANA
salumi IBISE'
carni INALCA
Ricordate bene che la carne bovina utilizzata in Italia dai Mc'Donalds, è fornita dal
Gruppo Cremonini
Un ringraziamento particolare va alla mia amica Ale del blog Missminias,per avermi consigliato l'argomento.  

tratto da ravennaedintorni

I grillini contro il Roadhouse Grill
e il sindaco che lo ha inaugurato

Il ristorante del gruppo Cremonini ha aperto vicino a Mirabilandia

Fa discutere l'apertura del Roadhouse Grill nei pressi di Mirabilandia, il ristorante della catena del Gruppo Cremonini già finito al centro di un'inchiesta di Report, su Rai Tre, in cui si sosteneva che l'Inalca, una controllata del gruppo, potesse aver venduto ad una ditta di omogeneizzati carne di bovino adulto spacciandola per carne di bovino al di sotto dei 24 mesi di etá, e soprattutto veniva accusato il gruppo di aver spedito partite di carne avariata in paesi in via di sviluppo, allo scopo di ricevere dei finanziamenti dall'Unione Europea.
L'inchiesta di Report era stata poi cavalcata anche da Beppe Grillo e ora sono i grillini di Ravenna ad accusare il sindaco Fabrizio Matteucci per aver partecipato all'inaugurazione del ristorante a Mirabilandia.
«Caro Sindaco – scrive il Movimento 5 Stelle  –, oltre a festeggiare i soliti grandi "imprenditori", solo capaci di trarre profitto lasciando agli allevatori italiani e sudamericani le briciole, ci auguriamo di vederla al piu' presto all'inaugurazione del prossimo chiosco di piadina e del prossimo punto vendita di pasta fresca, che oltre a promuovere una filiera tutta italiana a km prossimo allo 0, contribuiscono a uno stile alimentare ben più salutare. Domanda: perchè noi siamo contrari a queste catene? Perchè non ci sta bene che vengano favoriti sempre gli stessi imprenditori, i cui profitti vengono realizzati spesso con manovre non limpidissime».

mercoledì 3 agosto 2011

troppo spreco


L'uomo,per sua natura,ha bisogno di leggi,che ne delimitino il libero arbitrio,ma ci vogliono anche regole adeguate alle circostanze.Le leggi non dovrebbero essere troppo statiche,altrimenti si rischia che le stesse diventino "fuori legge". Questo è quello che avviene,soprattutto nel libero mercato.Va bene libero,ma senza sprechi.         erborista1                                                                           
tratto da eco

Pesca: 2.1 milioni di tonnellate di merluzzo buttate via

 

La situazione drammatica degli stock ittici dei nostri mari dovrebbe essere ormai sotto gli occhi di tutti, i rapporti sullo stato degli ecosistemi marini danno tutti lo stesso identico responso: stiamo sfruttando troppo una risorsa che di questo passo siamo destinati a perdere. La logica del mercato applicata alla pesca ha provocato negli ultimi 100 anni danni inimmaginabili e non mancano i paradossi.
La New Economics Foundation, pur avendo come oggetto di studio l’aspetto puramente commerciale della pesca, ha raccontato un realtà che mostra in tutta la sua evidenza la follia del nostro presunto modello di sviluppo. Fra il 1963 e il 2008 le flotte europee hanno gettato in mare qualcosa come 2.1 milioni di tonnellate di solo merluzzo bianco per rimanere all’interno delle quote per la pesca stabilite dall’Unione.
Lo studio si è concentrato esclusivamente sul merluzzo perché si tratta di uno degli stock ittici sul quale esistono le stime più accurate e precise e, naturalmente, sottolinea come dal punto di vista economico si tratti di uno “spreco” di 2,7 miliardi di euro, ma non può non impressionare anche il dato ambientale. Quanto pesce peschiamo e poi buttiamo in mare ormai morto o moribondo per seguire assurde regole ispirate esclusivamente all’aspetto economico e agli equilibri commerciali dei paesi? Le stime meno prudenti parlano di una percentuale vicina al 60% del pescato. Per quanto potremo andare avanti in questo modo?

martedì 2 agosto 2011

referendum e caccia

tratto da eco

Referendum sulla caccia in Piemonte: il via dopo 24 anni

 

Nella primavera del 1987 alcune associazioni ambientaliste piemontesi raccolsero in poche settimane le 60 mila firme necessarie per indire un referendum regionale contro la caccia. Non si trattava della richiesta di abolire l’attività venatoria, ma di una serie di misure che la rendevano più complessa e più regolamentata: la protezione per 25 specie di animali ancora oggi cacciabili (8 mammiferi e 17 di uccelli), il divieto di caccia nella giornata di domenica e su terreni innevati oltre che l’abolizione di tutte le deroghe ai limiti di carniere delle aziende faunistiche private.
La giunta regionale dell’epoca dapprima approvò la consultazione, poi fece passare una legge che non recepiva tutte le richieste degli ambientalisti e avviò così un incredibile battaglia a colpi di carte bollate fra i comitati e la regione. Ci sono voluti 24 anni perché fra magistratura amministrativa ed ordinaria si arrivasse alla conclusione che il referendum ha legittimità e dovrà svolgersi. Il periodo individuato è quello fra il 15 aprile e il 15 giugno 2012 e “basterà” il quorum del 33% degli aventi diritti perché la consultazione sia considerata valida.
La storia, assolutamente kafkiana, non è però chiusa qui perché la regione non intende arrendersi e in consiglio pendono ben 4 leggi che modificano le normative sulla caccia, soltanto due di queste realmente fedeli alle richieste dei comitati referendari. Come se non bastasse sarà necessario un lavoro tecnicamente complesso sulla formulazione dei quesiti visto che, in un quarto di secolo, le leggi a cui si faceva riferimento sono state modificate e sono cambiate diverse volte. Il 17 settembre prossimo, in coincidenza con l’apertura della stagione della caccia, si svolgerà a Torino una manifestazione che avvierà la comunicazione ai cittadini rispetto ai quesiti, sempre che poi si riesca davvero a votare.