martedì 12 luglio 2011

ripescaggio dell'idrogeno

Sono passati parecchi anni,da quando il Giappone faceva le sue prime sperimentazioni con l’idrogeno.A che punto siamo? Sicuramente,in Italia,considerato l’esito del referendum,c’è adesso una maggior spinta tecnologica, per trovare nuove soluzioni più convenienti ,per la sua produzione.Questa spinta arriva dalle regioni,in particolare dalla Toscana.

tratto da eco

Toscana a idrogeno, la Regione crede nella mobilità a emissioni zero

toscana a idrogeno
Dopo tre anni di studio e un finanziamento della Regione Toscana di 5 milioni di euro da fondi Cipe, i ricercatori Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa e Scuola superiore Sant’Anna hanno presentato i risultati del Progetto H2 Filiera Idrogeno, per la strutturazione della mobilità sostenibile innanzitutto nella regione Toscana.
La ricerca è stata molto complessa e ha toccato sia le tecnologie di stoccaggio, produzione e distribuzione dell’idrogeno; sia i motori endotermici sia a celle a combustibile. La Toscana entra nel merito così del progetto e per il finanziamento e per il sostegno alle grandi aziende chimiche già presenti ,che si potrebbero candidare a produttrici di idrogeno. Non solo, ma la Toscana, come leggo dal comunicato stampa della Regione, conta anche sulla:
presenza di importanti realtà industriali legate alla produzione di veicoli e alla realizzazione di sistemi per produzione e distribuzione di idrogeno ed infine la disponibilità degli Enti locali a collaborare alla sperimentazione su flotte di veicoli e sistemi di distribuzione) per avviare appunto una sperimentazione di “filiera”, cioè l’attivazione in scala locale di tutte le componenti di un sistema di mobilità basato sull’idrogeno.
Non a caso sia al convegno sia nelle fasi della ricerca erano presenti imprese quali Piaggio spa, ACTA spa, EDI srl, Pont-Tech interessate al trasferimento dei risultati nelle loro realtà produttive. Ma veniamo alle prospettive per cui si richiede una maturità non solo tecnologia ma anche di cambiamento delle strutture:
La mobilità basata sull’idrogeno richiederà però cambiamenti epocali, non solo nella tecnologia motoristica, ma anche nelle complesse infrastrutture di produzione e distribuzione del carburante. Tutto ciò non può avvenire in modo improvviso in quanto sono necessari mutamenti profondi del sistema industriale, mutamenti che non riguarda solo i prodotti, ma investono anche le professionalità necessarie, le normative di riferimento, i sistemi produttivi.