martedì 17 aprile 2012

ancora AGCOM


Cari amici,


Firma la petizione
Da un momento all'altro il governo Monti potrebbe approvare una legge che ucciderebbe la libertà di Internet così come la conosciamo oggi: mancano pochi giorni e solo una grande mobilitazione pubblica può fermarlo.

Alcuni quotidiani hanno fatto trapelare la bozza di una legge scritta in segreto dal governo che darebbe all’Autorità delle Comunicazioni (AGCOM) il potere di chiudere qualunque sito internet per il semplice sospetto di violazione del diritto d’autore. Le potenti lobby dell’industria e dei media stanno facendo pressione sul governo affinché la legge sia adottata il prima possibile, ma oltre 30 parlamentari hanno lanciato l’allarme e se saremo in tanti ad agire ora potremo convincere il Presidente Monti ad abbandonare la legge bavaglio e a proteggere la nostra libertà della Rete.

Lo scorso anno la campagna di Avaaz ha generato un ciclone mediatico enorme e fermato AGCOM dall'adottare di nascosto un regolamento bavaglio simile a questa legge: possiamo farlo di nuovo. Monti è sempre più sensibile all’opinione pubblica man mano che la sua popolarità scende: ora è il momento di farci ascoltare. Clicca sotto per firmare la petizione per chiedergli di abbandonare il bavaglio e salvare Internet: le nostre firme saranno consegnate agli uffici del Presidente, ai ministri chiave e ai media:

http://www.avaaz.org/it/monti_save_our_internet/?vl

Senza un effettivo sistema di pesi e contrappesi, AGCOM può diventare una vera minaccia alla nostra democrazia. Nominati dai maggiori partiti, i suoi membri operano con pochissima trasparenza e rispondono ai diktat di potenti interessi politici e industriali, spesso senza alcun controllo parlamentare. Ora, con la nuova legge, i suoi poteri di censura potrebbero crescere pericolosamente.

La bozza di legge trapelata permetterebbe ad AGCOM di chiudere, nell’arco di poche ore e senza l’intervento di un giudice, interi siti d'informazione e d'interesse pubblico, come WikiLeaks, portali di software libero e siti di video come Youtube, solo perché uno specifico contenuto o una canzone è sospettata di violare il diritto d’autore.

Il paladino della nuova legge bavaglio è il sottosegretario di stato, Antonio Catricalà, sotto l’enorme pressione di giganti dell’informazione come Mediaset e della potente industria dell’intrattenimento. Ma tanto l’influente sottosegretario Paolo Peluffo quanto il Presidente Monti sono molto preoccupati per le possibili conseguenze di una nuova mobilitazione popolare a causa della posizione sempre più instabile del governo.

Non ci rimane molto tempo. Il governo potrebbe approvare la legge in uno dei prossimi Consigli dei Ministri, rendendo definitivi i nuovi poteri di censura di Agcom, proprio ora che il suo mandato sta per scadere. Uniamoci alle voci dei parlamentari e chiediamo lo stop dell'approvazione in extremis di questa legge bavaglio che mette in pericolo Internet libero. Firma ora la petizione e condividila con tutti:

http://www.avaaz.org/it/monti_save_our_internet/?vl

Negli ultimi due anni abbiamo aiutato a far nascere un movimento senza precedenti per la libertà di Internet, che ha fermato numerosi tentativi di imporre bavagli e altre censure in Italia e nel mondo, grazie alla raccolta di milioni di firme, con decine di migliaia di chiamate ai decisori, e lavorando palmo a palmo con giornalisti, politici e leader della società civile. Mostriamo la nostra forza collettiva e fermiamo questo nuovo attacco.

Con speranza e determinazione,

Luis, Luca, Emma, Ricken, Giulia, Antonia, Stephanie e tutto il team di Avaaz

Non ci siamo proprio !

Adesso,più che mai,dobbiamo appoggiarlo!!!

Ferrieri, dopo quasi un anno revocato il permesso per il presidio a Montecitorio
Nel giugno scorso ottenne il regolare permesso di occupazione del suolo pubblico per motivi di salute, un certificato medico provava che Ferrieri doveva ripararsi dal sole perché presentava sul corpo diverse ustioni dovute alla calura estiva. La Digos: "C'è stata, nei confronti del presidio, enorme pazienza e grande comprensione per le ragioni della protesta, ma ormai ogni giorno dobbiamo respingere i manifestanti che vengono qui e vogliono montare una tenda per protesta"
Gaetano Ferrieri quasi un anno fa decise di inscenare una curiosa protesta contro i costi della politica: vivere davanti alla Camera. Oggi dopo 316 giorni il sindaco di Roma Gianni Alemanno gli ha revocato il permesso per il suo gazebo e, subito i vigili accompagnati dagli uomini della digos hanno smantellato il presidio. Nel giugno scorso ottenne il regolare permesso di occupazione del suolo pubblico per motivi di salute, un certificato medico provava che Ferrieri doveva ripararsi dal sole perché presentava sul corpo diverse ustioni dovute alla calura estiva.

Il problema però non sarebbe Ferrieri, infatti stando alle parole di un dirigente della digos presente allo sgombero “c’è stata, nei confronti del presidio, enorme pazienza e grande comprensione per le ragioni della protesta, ma ormai ogni giorno dobbiamo respingere i manifestanti che vengono qui e vogliono montare una tenda per protesta. I turisti che passano da qui non riuscivano a capire il perché ci fosse una tenda del genere sempre montata in piazza”.

Ferrieri, classe ’57, nato a Belluno, ha lanciato anche uno sciopero della fame e non molla: “Ho accettato la revoca dell’autorizzazione per il gazebo, non sono un rivoluzionario, seguo le norme civili. Ma io resto qui, non mi muovo. Sono del nord, sono abituato, ero qui anche sotto la neve”.

La sua battaglia civile nasce dai suoi interessi, si definisce un esperto di contabilità: “Ho esperienza contabile, conosco le leggi dello Stato, ho inventato il 5 x mille. Bisogna tagliare 100 miliardi, documentati, di privilegi tra stipendi, auto blu, province. Ho presentato petizioni e documenti, anche alla Camera dei deputati. Sono qui che aspetto”.

Ferrieri racconta ancora: “Io non sono un pazzo, ho due figlie, non ho interessi politici, non cerco visibilità né spazio né ritorni particolari. Ma non voglio lasciare ai miei figli un Paese in mano a questa gentaglia qua, bisogna cacciare questi signori che stanno rivinando il Paese. Solo ieri ci sono stati altri tre suicidi per la crisi, fin dove vogliono arrivare?”.
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