venerdì 15 luglio 2011

pene più severe per il commercio illecito di cani

Pensate alla sofferenza che hanno dovuto subire questi cuccioli di cane,durante il viaggio.Purtroppo i responsabili di questi crimini,spesso la fanno franca,oppure se la cavano con una piccola multa.Per ridurre notevolmente questo traffico illecito,occorre che le pene siano più severe di quanto lo siano adesso e che ci sia più coinvolgimento da parte della gente.
tratto da ecoo

Vendita cuccioli di 25 giorni: sequestrati cani provenienti dall’Est Europa


vendita cuccioli cane appena nati
La vendita cuccioli è avvenuta sulla spiaggia genovese, dove alcuni quattro zampe di 25 giorni erano offerti a 100 euro l’uno. I piccoli, ammassati in un borsone, avevano ancora gli occhi semichiusi ed erano visibilmente sofferenti per la mancanza d’acqua e il forte caldo. Comprarli pensando di salvarli è però un errore, perché si alimenta questo commercio disumano: i cuccioli di cane, prematuramente allontanati dalle madri e costretti ad affrontare il viaggio dall’Est Europa, hanno necessità di cure specializzate per non soccombere.
Il cane è il migliore amico degli italiani , ma prenderlo è una scelta che va ponderata e non fatta sulla base dell’emotività,a 100 euro a bordo spiaggia: per fortuna, c’è chi non si è lasciato prendere dalla compassione e ha chiamato i carabinieri, accorsi rapidamente con le guardie zoofile.La vendita di cani è stata così sventata,e un cane volpino, uno spinone, e altri piccoli animali domestici sono stati soccorsi dal canile comunale e salvati da morte quasi certa. Per i due delinquenti, però, niente più che una multa e l’allontanamento. Due giorni dopo ripetevano lo stesso copione sulla spiaggia di Cogoleto, dove le forze dell’ordine non hanno fatto in tempo ad arrivare per sventare il commercio di altri cuccioli appena nati.

latte...e sai cosa bevi

tratto da greenme

Sai cosa c'è dentro il tuo latte? Farmaci e almeno 20 sostanze chimiche differenti

latte
Quando beviamo un bicchiere di latte abbiamo sempre la sensazione di nutrirci con qualcosa di sano; forse perché è un alimento primario e ci accompagna fin dai primi mesi di vita, ma in realtà bere oggi un bicchiere di latte significa assumere anche tante sostanze chimiche estranee al prodotto naturale delle mucche.
È quanto emerge da uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Jaen (Spagna), coordinata da Evaristo Ballesteros e pubblicata sul "Journal of Food Chemistry" secondo cui in un bicchiere di latte ci sarebbero tracce di 20 sostanze diverse, tra farmaci ed altri elementi chimici, come antibiotici, antidolorifici, acido niflumico, acido mefenamico e ketoprofene, ma anche una forma di estrogeni come l’ormone 17 beta-estradiolo.
Prima di arrivare a queste inquietanti conclusioni, il gruppo di studiosi ha raccolto i campioni di 20 varietà di latte, provenienti da mucche allevate in Spagna e Marocco, da capre e anche latte materno, hanno poi analizzato i liquidi e riscontrato tante sostanze estranee in tutti i tipi di latte. 
 Tra tutte le sostanze estranee riscontrate però, a prevalere sono soprattutto gli antidolorifici (acido niflumico, mefenamico e chetoprofene) gli antinfiammatori, gli ormoni sessuali ed estrogeni, e quello più contaminato è proprio il latte di mucca.
Ma c’è di più: secondo i ricercatori, ormai, le sostanze chimiche estranee sono presenti in tutta la catena alimentare e quindi, purtroppo, anche nel latte materno, considerato normalmente l’alimento più sano per eccellenza.
Ma perché tutte queste sostanze chimiche nel latte? 
Secondo il Ballesteros e i suoi colleghi, queste alterazioni sono dovute al processo a cui i bovini sono sottoposti, come ad esempio l’iniezione di ormoni impiegati per stimolare la produzione di latte.
A quanto pare però, la concentrazione di questi farmaci nel latte non dovrebbe portare danni alla nostra salute: 
"La nostra metodologia di test è altamente sensibile - ha detto Ballesteros - e fornirà un sistema molto più efficace per determinare la presenza di questo tipo di sostanze”.