venerdì 22 luglio 2011

vota anche tu per la pace in medioriente


Cari amici,



Il popolo palestinese ha chiesto al mondo intero di riconoscere lo stato della Palestina. Oltre 120 paesi hanno risposto all'appello, ma gli Stati Uniti e Israele si sono opposti e i leader europei non hanno ancora deciso da che parte stare. Se riusciremo a convincere l'Europa a sostenere questo processo nonviolento e legittimo ora, potremmo avere un cambio di rotta decisivo verso la pace. Clicca per firmare questa petizione urgente:

fra quattro giorni si riunirà il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, e il mondo intero avrà la possibilità di adottare una nuova proposta che potrebbe segnare il cambio di rotta di decenni di negoziati di pace fra israeliani e palestinesi: il riconoscimento da parte dell'ONU dello stato palestinese. Oltre 120 nazioni del Medio Oriente, Africa, Asia e America Latina hanno già dato la loro adesione all'iniziativa, ma il governo di destra in Israele e gli Stati Uniti sono fortemente contrari. L'Italia e altri paesi chiave dell'Europa sono ancora indecisi, e un'enorme pressione da parte dell'opinione pubblica potrebbe convincerli a votare in favore di questa opportunità per mettere fine all'occupazione. I negoziati di pace guidati dagli Stati Uniti, che vanno avanti ormai da decenni, hanno fallito, mentre Israele ha imprigionato il popolo palestinese, confiscato le sue terre e bloccato la Palestina dal diventare un'entità politica sovrana. Questa nuova coraggiosa iniziativa potrebbe liberare il popolo palestinese dalla prigionia, ma perché ciò avvenga l'Europa deve guidare l'operazione. Costruiamo una chiamata globale enorme rivolta all'Italia e ad altri leader europei per dichiarare il nuovo stato ora, e facciamo sì che il sostegno dei cittadini di tutto il mondo a questa proposta legittima, nonviolenta e dipmatica sia chiaro e forte. Clicca sotto per firmare la petizione e invia questa e-mail a tutti:
http://www.avaaz.org/it/independence_for_palestine_eu/?vl 

se censuri,ottieni l'effetto contrario

Greenpeace voleva rendere pubblica una propria manifestazione,ma non pensava di ottenere tutta questa notorietà.A pensarci e stata la sentenza di un giudice,che invece di mettere a tacere la cosa,ha ottenuto l'esatto contrario.
tratto da eco

Il tribunale "censura" le foto di Greenpeace? In rete esplode la diffusione

 

La rete è uno strumento straordinario per la diffusione delle battaglie ambientaliste (come del resto), ma lo diventa ancora di più quando ci si mette di mezzo un giudice. Gli attivisti di Greenpeace sono impegnati contro la Cairn Energy, proprietaria di alcune piattaforme estrattive in Groenlandia, e in 17, vestiti da Orsi Polari hanno messo in scena un blitz all’interno della sede della compagnia.
Le foto e i filmati dell’azione dimostrativa sono finiti sull’account Twitter dell’associazione ambientalista almeno fino a quando un giudice non ne ha imposto la cancellazione dopo il ricorso della Cairn Energy. L’effetto è stato quello di moltiplicare all’inverosimile la diffusione dei materiali “incriminati” ,con decine di privati cittadini che hanno riportato online, le foto sui loro account Twitter e Facebook. Il più classico degli effetti boomerang immaginabili con una pubblicità alle contestazione di Greenpeace sulle fuoriuscite di petrolio, senza precedenti. Chissà che la prossima volta, la corporation di turno ,ci pensi due volte prima di chiedere ordinanze restrittive in un tribunale.

abbordaggio di uno squalo

Avete mai sentito parlare di uno squalo che salta sopra una barca?Solo nei film,probabilmente.Invece è successo davvero.
tratto da eco

"Squalo a bordo": l'inusuale abbordaggio su una nave di ricercatori

 

Che gli squali “saltino” fuori dall’acqua è ormai un fatto noto, anche se parlare di un vero e proprio balzo è improprio, ma che potessero riuscire a coprire un dislivello di tre metri ,finendo sul ponte di una barca che ospitava ricercatori lì, proprio per studiarli da vicino, non era mai successo. L’episodio, pericoloso sia per gli occupanti dell’imbarcazione ,sia per l’animale, è avvenuto nei pressi della Seal Island in Sud Africa ed è del tutto inedito.
Dopo oltre un’ora di attività dei ricercatori, che osservavano alcuni squali nuotare attorno allo scafo, un esemplare di squalo bianco ,con 500 kg di peso, è letteralmente balzato fuori dall’acqua, finendo sui contenitori delle esche e del carburante, intrappolato sul ponte della nave. Un grande spavento per l’equipaggio che, dopo essersi messo al sicuro, si è reso conto che il vero pericolo, lo stava correndo proprio lo squalo, rimasto privo della possibilità di respirare.
Sono state avviate le “operazioni di soccorso”, prima con l’ausilio di un’altra nave, che avrebbe dovuto trainare in acqua lo squalo (il tentativo è fallito), poi con una gru che l’ha rimesso dolcemente a bagno, mentre l’equipaggio cercava di mantenere l’idratazione delle branchie. Lo squalo, che non si aspettava di finire sul ponte di una nave, era disorientato ed ha avuto bisogno ancora dell’aiuto dei ricercatori, per poter riprendere il largo in sicurezza. Il suo era un tentativo di attacco alla nave? Improbabile, si sarebbe trattato di un incidente con lo squalo ,che avrebbe confuso l’ombra dello scafo per una preda, ma se la barca fosse stata più piccola si sarebbe certamente rovesciata. Bisogna sperare che non diventi un abitudine.