venerdì 3 febbraio 2012

il referendum va rispettato

Parte la campagna di obbedienza civile dei movimenti per l’acqua.

acqua_pubblica
Un referendum non esprime pareri, non consiglia possibili ed eventuali indirizzi. Eppure, a distanza di otto mesi dalla straordinaria vittoria del 12 e 13 giugno 2011, il governo e i gestori non hanno ancora avviato il processo di re-pubblicizzazione, eliminato la remunerazione del capitale investito (almeno 7% sulle bollette), così come ha chiesto, invece, la maggioranza degli italiani. Per questo, con lo slogan “Il mio voto va rispettato”, questo fine settimana e il prossimo verrà lanciata la “campagna di obbedienza civile” del Forum dei movimenti per l’acqua.
Una campagna, quindi, non di ‘disobbedienza civile’, ma di ‘obbedienza civile’. Un rovesciamento semantico che sta a indicare proprio la necessità di garantire l’applicazione dei quesiti referendari, in particolare il secondo, che faceva riferimento alla “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato”, passato con 26.130.656 di sì su 27.642.457 voti validi. Chi non rispetta la legge, infatti, non sono i cittadini, ma le Autorità e i gestori che non hanno adeguato le tariffe. Chi non rispetta la volontà popolare è anche il Governo, che con l’articolo 26 della bozza del decreto liberalizzazioni, per fortuna successivamente scomparso, ha tentato di spalancare le porte alla privatizzazione dell'acqua, ignorando ancora una volta il risultato referendario e i principi sui quali si basa la nostra Costituzione.
Per tutte queste ragioni i comitati territoriali del Forum vogliono rideterminare le tariffe del servizio idrico integrato cancellando la voce “remunerazione del capitale investito”, a partire da quando sono andate in scadenza le fatturazioni del terzo trimestre 2011, le prime che avrebbero dovuto tener conto del risultato referendario. I cittadini, quindi, sono invitati ad obbedire al voto referendario attraverso il ricalcolo diretto delle tariffe e ad abrogare dalla bolletta la cifra relativa alla remunerazione del capitale investito per il periodo successivo al 20 luglio 2011. Molti sono i comitati che stanno già presentando reclami, molti quelli che attivano sportelli o che li stanno per aprire. L’obiettivo è uno solo: “obbedire” al mandato del referendum popolare e “disobbedire” alla privatizzazione.