Questa mattina,la suoneria non me l'ha data la sveglia,ma gli spari dei cacciatori,che mi hanno interrotto il sonno.Io abito in campagna e verso luglio comincio a vedere i primi fagiani,che naturalmente gli addetti, introducono prima dell'apertura della caccia.Ce n'è stato un branco di 4-5 che addirittura,è venuto a rifugiarsi sotto il mio porticato,quando faceva molto caldo.Più che selvaggina,mi sembrano dei polli di allevamento;ci manca solo,che ti vengano a mangiare nelle mani!Adesso che la caccia è iniziata,questi uccelli non arrivano a vivere una settimana;per quelli che riescono a scamparla adesso,non c'è scampo poi, quando i cacciatori cominciano ad utilizzare il cane.C'è anche qualche lepre e qualche quaglia,che a volte vedo quando ritorno a casa con la macchina.Insomma tutto questo baccano per una magra consolazione.Ma in cuor proprio, il cacciatore è contento di uccidere altre vite,solo per il gusto di premere il grilletto?A volte capita,però, che a farne le spese,siano proprio i cacciatori,come è avvenuto questa mattina nella zona di Cagliari...erborista1tratto da greenmeCaccia: apre in tragedia la stagione venatoria. Morto un cacciatore cagliaritano |
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La stagione venatoria si apre ufficialmente il 18 settembre, ma nel primo giorno di pre-apertura,
fissato per oggi in 15 regioni italiane, a balzare all’onore delle
cronache non sono solo le numerose le polemiche delle associazioni
ambientaliste, ma la notizia che c’è già una vittima. Non si tratta di un uccellino o di un coniglio, quelli ce ne sono stati purtroppo a migliaia, ma di un uomo.
Maurizi Tasini,
cacciatore sardo di 40 anni di Quartu Sant'Elena, è rimasto ucciso in un
fatale incidente nell’hinterland cagliaritano in localita' 'Terra is
paras', nel Comune di Qurtucciu. Il corpo senza vita è stato trovato
questa mattina da altri cacciatori, che hanno subito allertato i
carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Quartu e il 118.
Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo sarebbe stato raggiunto sul fianco da 2 colpi accidentali partiti dal suo fucile,
una doppietta calibro 12 appoggiata senza sicura per terra o su un
cespuglio. La disattenzione potrebbe forse essere dovuta a una chiamata
al cellulare, che giaceva sotto il corpo inerme.
Tasini è deceduto sul colpo. Ora il
magistrato ha disposto l'autopsia sul cadavere che, nel frattempo, è
stato trasportato all'obitorio del policlinico universitario di
Monserrato.
Una triste storia, purtroppo non la prima, che dimostra ancora una volta quanto la caccia possa rivelarsi uno “sport” crudele, inumano e sanguinario.
E mentre si moltiplicano le
dichiarazioni contro l’apertura anticipata, dal Wwf che si scaglia
contro “l'assoluta mancanza di una seria programmazione che leghi
l’attività di caccia alla effettiva consistenza delle popolazioni
faunistiche”, alla Lipu che sostiene che il calendario “presenta
elementi di illegittimità”, da qualche parte c’è una famiglia che piange
la morte di un caro.
Il guaio è che siamo solo all’inizio e il 30 gennaio 2012, giorno di chiusura appare molto, molto lontano.
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