In Italia è la deputata del Partito
Democratico Elisabetta Zamparutti a riportare in auge il tema mediante
un interrogazione scritta al Ministro dello sviluppo economico. Nella
sua missiva al dicastero di Corrado Passera, l’onorevole desidera essere
messa al corrente delle iniziative che il governo intende prendere
circa le strategie di politica energetica da adottare per il nostro
paese (scelte strategiche esiziali dopo l’abbandono della strada
dell’atomo). Nella lungo preambolo che precede la domanda la Zamparutti
ripercorre sapientemente gli ultimi sviluppi della ricerca in materia
mostrando altresì di essere edotta sui dati tecnici. Nel testo la
Zamparutti sottolinea come le ultime dimostrazioni del dispositivo di
Rossi e Focardi (e-cat) sia capace di produrre grossi quantitativi di
energia utilizzando idrogeno e nichel e che siano in fase ultimativa i
preparativi per distribuire sul mercato americano 1 milione di reattori
ad uso riscaldamento domestico prodotti e distribuiti da distinti
colossi dell’industria statunitense. La Zamparutti ricorda anche il
fisico italiano Francesco Celani, intervenendo in una conferenza di un
agenzia specializzata dell’Onu abbia criticato la NASA per aver
occultato i risultato degli studi sulla fusione fredda già raggiunti dal
1989 (secondo alcuni l’occultamento sarebbe dovuto alla teoria,
sostenuta dalla Windom & Larsen, che i processi di fusione fredda
non siano per niente assimilabili ad una fusione nucleare). Un
interesse, quello dell’onorevole, che conferma la nuova sensibilità
della politica italiana nei confronti degli sviluppi tecnologici in
materia di fusione fredda. Sviluppi che si sperà possano avere un
impatto risolutivo sulle strategie energetiche globali e su quelle
italiane in primis.
Intanto l’ingegner Rossi si mostra assai
ottimista per quanto concerne la fattibilità finale del progetto
afferente al suo reattore: il già segnalato problema termoelettrico
sarebbe già stato risolto attraverso un brevetto, concesso ai tempi in
cui Rossi era parte di contratti con il Dipartimento dell’energia e il
Dipartimento della difesa USA dal 1996 al 2000 mediante una società
specializzata in materiali tecnologici, la leonardo technologies Inc.
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